Situata nella Sicilia centrale, al centro del territorio Calatino, è famosa per la produzione della ceramica, attività sviluppatasi nei secoli a partire dai tempi degli antichi Greci. Dopo un passato glorioso che la vide, per oltre due millenni, roccaforte privilegiata per bizantini, arabi, genovesi e normanni, che controllavano le due piane, quella di Catania e di Gela, oggi vive un periodo di rinnovato sviluppo, grazie principalmente a due grandi risorse, il turismo e la produzione della ceramica.
Sin dall’antichità la località fu scelta per la sua posizione privilegiata che essendo sullo spartiacque che divide le due più vaste pianure della Sicilia, la Piana di Gela e la Piana di Catania, le consentiva di controllare e difendere un vasto territorio.
I primi insediamenti stabili nel territorio dell’odierna Caltagirone risalgono alla preistoria. Il più antico insediamento del territorio finora noto è il Riparo Cafici, nella valle di Terrana, risalente al Paleolitico superiore o al primo Mesolitico. Gli scavi archeologici effettuati in contrada Sant’Ippolito – alle sorgenti del fiume Caltagirone – hanno portato alla luce i resti di un villaggio neolitico abitato ininterrottamente sino all’arrivo dei GreciIl nome Caltagirone è menzionato per la prima volta nel 1143 in un documento col quale re Ruggero II concede ai Caltagironesi i feudi di Judica e Santo Pietro. In questo documento è citata col nome di “Calatageron”, termine sicuramente di origine araba. In riferimento alla locale lavorazione dell’argilla, l’interpretazione più plausibile sembra essere che derivi dall’arabo Qal’ at al Gharùn (rocca delle giare).
Ricca di chiese, pregevoli palazzi e ville settecentesche, per l’eccezionale valore del suo patrimonio monumentale, nel 2002 il suo centro storico è stato insignito del titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO, insieme con il Val di Noto.
Le Ceramica
La produzione della ceramica di Caltagirone è una tradizione millenaria, legata profondamente alla storia della città siciliana. Da molti secoli generazioni di artigiani ed artisti hanno dato vita a nuove forme e colori, dando corpo alla loro fantasia creativa. Ciò che caratterizza ancora oggi la ceramica calatina è la decorazione applicata, ricca di fantasia, estrosa ed elegante, funzionale all’uso domestico. Candelieri, vasi, lucerne, calamai, formelle per dolci, sono solo alcuni esempi di come si sia sbizzarrita la capacità creativa degli artigiani di Caltagirone. Nelle loro cento e più botteghe l’argilla viene plasmata anche per la creazione di eleganti sculture che rappresentano personaggi e scene della vita quotidiana. Queste stesse figurine, ambientate in scenari scabri e rocciosi, tipici della campagna siciliana, animano la rappresentazione della Natività di Gesù.La scuola di ceramica, nata per volontà di don Luigi Sturzo che vi radunò i più autentici interpreti dell’antica tradizione artigiana ceramica, continua ancor oggi a formare abili artigiani che nelle loro botteghe danno vita ad oggetti di incommensurabile bellezza, trasmettendo loro i segreti e la passione per un’arte antica, efficace testimone di una cultura millenaria.